Adoriamo il Signore all’altare della reposizione
L’altare è spoglio, le campane tacciono e il tabernacolo è vuoto con la porticina aperta: si è appena conclusa la celebrazione della Messa in Coena Domini del Giovedì Santo.
Recitata l’orazione finale, il nostro parroco Don Alessandro De Gregorio, in ginocchio incensa il Santissimo e indossato il velo omerale con cui lo copre, si reca processionalmente all’altare della reposizione.
L’altare della reposizione è il luogo in cui viene riposto Cristo sotto le Sacre Specie per essere adorato sino alla mezzanotte e permettere ai fedeli di poter accostarsi alla Santa Comunione durante la Celebrazione della Passione del Signore del Venerdì Santo.
Per tradizione gli altari della reposizione sono addobbati in modo solenne in omaggio all’Eucaristia e per invitare i fedeli all’adorazione, ma quest’anno il nostro altare è qualcosa di più.
Questo altare è frutto di tutta la comunità, perché espressione del lavoro e della cura di tante persone: uomini e donne, padri e madri, ragazzi e bambini hanno dato il loro contributo nell’allestimento di questo luogo. Ognuno ha dato quel che sapeva fare, ognuno ha messo le sue capacità a servizio del Signore e dei fratelli, chi colorando o posizionando il riso che è servito per il mosaico, chi montando la struttura o stirando i drappeggi, chi mettendo a disposizione quel che aveva per adornarlo.
E adesso siamo tutti qui, in adorazione di fronte a te o Cristo, di fronte a quel mistero così grande che ci “amò sino alla fine”.