“… E L’ANGELO SI ALLONTANÒ DA LEI”
Anche noi, come Maria, custodi di un messaggio che attraversa i secoli ed esorta a credere, sperimentare e testimoniare che “Nulla è impossibile a Dio”
Accesa la quarta candela d’Avvento, i bambini della nostra parrocchia hanno aggiunto l’ultimo pezzo per ricomporre il puzzle posto in Basilica, suggerendo la “parola chiave” della liturgia odierna: ACCOGLIERE. Alla vigilia del Santo Natale, ecco svelata anche l’immagine della Madre di Gesù che completa il quadro della Sacra Famiglia! E chi, meglio di Maria, può esserci d’esempio ed aiuto nell’arte dell’accoglienza?
L’evangelista ci propone il dialogo tra l’angelo Gabriele e la Vergine di Nàzaret, descrivendo un momento straordinario che cambierà la vita di Maria e, di conseguenza, darà una svolta alla storia dell’umanità!
Se per un attimo provassimo a immedesimarci in quella vicenda, ripensando a tutte le volte in cui abbiamo ricevuto una visita inaspettata oppure ci siamo confrontati con una circostanza fuori dal comune, una diagnosi indecifrabile, una telefonata improvvisa, una parola “scomoda”, forse riusciremmo a comprendere, anche in parte, lo stato d’animo di quella fanciulla. Spesso il Signore “cambia le carte in tavola” e ci pone dinnanzi a fatti che mai avremmo immaginato di dover affrontare e decisioni difficili, mentre calcoli e ragionamenti si sgretolano dinnanzi a “quel” messaggio che stravolge l’esistenza. Il Padre Celeste si serve sempre di “qualcuno” per sussurrare novità alle sue creature e lo fa sorprendendo nel quotidiano, stuzzicando pigrizie, mettendo in discussione certezze, sconvolgendo pensieri, piani e priorità. Chissà in quante occasioni ci ha posto accanto degli “angeli” per realizzare, con ed in noi, qualcosa di grande, oltre ogni logica ed aspettativa. Ce ne siamo accorti? O, forse, per comodità e timori, abbiamo fatto finta di non capire?
L’angelo Gabriele si limita ad essere “portavoce”, non consola Maria dinnanzi ai dubbi esternati, non influenza la sua decisione, non suggerisce soluzioni alternative, né promette di restarle accanto, congedandosi con un’affermazione che consegna a Lei ed all’uomo di ogni tempo: “Nulla è impossibile a Dio”. Anche noi siamo chiamati ad essere “messaggeri” di Dio, agendo con rispetto e tolleranza affinché l’altro si senta libero di “accogliere” il nostro dire, “allontanandoci” anche, lasciando che sia poi la Grazia a generare “Nuova Vita”.
L’atteggiamento di Maria istruisca i nostri cuori, cogliendo nell’obbedienza alla volontà di Dio non un atto di sottomissione, ma espressione di fiducia che si traduce nella libertà di scegliere il bene, per sé e per gli altri, disponendo l’animo ad un cambiamento che, nella Verità, nonostante dubbi e paure, si rivela la Via per donare senso alla propria Vita.
Anche noi, come la fanciulla di Nàzaret, siamo chiamati a farci “grembo” per Gesù, affinché l’opera creatrice e salvifica del Padre possa rinnovarsi e suscitare dietro ogni “sì”, pronunciato con fede e coraggio, la Vera Gioia che conduce al Santo Natale!