È tempo d’attesa, è il tempo dell’Avvento

I segnali ci sono tutti: la chiesa si veste di viola, non risuonano più le note del Gloria, una candela viene portata processionalmente all’altare e tra le fronde di un albero posto vicino all’ambone viene posta la parola ATTESA.

È iniziato un nuovo anno liturgico, parte il cammino d’Avvento.

Sono quattro le domeniche che ci separano dal Natale, quattro le settimane necessarie per prepararci ad accogliere Gesù che viene. E l’invito che oggi ci viene fatto è quello di riscoprire il senso dell’attesa.

Attendere, aspettare qualcosa o qualcuno. L’attesa può essere frustrante, può creare ansia o può essere motivo di gioia. Ma solo se ci aspettiamo qualcosa, se desideriamo che avvenga qualcosa, questo “qualcosa” o “qualcuno” potrà trovare spazio nella nostra vita.

Ci stiamo abituando ad avere tutto subito, la tecnologia accorcia i tempi di tutto, ma per le cose belle, per le cose preziose ci vuole tempo. Ci vuole tempo perché un seme diventi albero, ci son voluti nove mesi affinché il “Verbo si fece carne”, affinché Dio diventi volto e presenza reale ieri, oggi e domani.

Abbiamo acceso la prima candela d’Avvento e con essa si accenda anche un desiderio ardente di te Gesù. Il mondo ti attende, preparando il cuore e la mente, per incontrarti nuovamente domani, come lo ha fatto nella storia, ma riconoscendo la tua presenza anche oggi nella Parola, nei Sacramenti ed in ogni fratello e sorella.

Buon Cammino d’Avvento.