IL PRESEPE DEL MARE
Nella fatica del quotidiano, nasce una mangiatoia che profuma di speranza
A cura di Francesca Giardina
Anche quest’anno la Piazza della nostra Canneto si è impreziosita del tradizionale Presepe che i volontari della borgata hanno piacevolmente realizzato con meticolosa accuratezza di particolari e grazie al contributo di prezioso materiale messo a disposizione da numerose persone.
In particolare, la Nascita di Gesù Bambino è stata volutamente rappresentata in un contesto del tutto nuovo e ricco di significato, quello di una mangiatoia dove si svolgeva uno dei più antichi mestieri delle nostre Isole: la pesca.
Un mestiere che richiede sacrificio, affanno “quando il vento è contrario”, coraggio e fatica “nel tirare quelle reti spesso vuote”, impegno, tenacia… …tutto quanto occorre nella quotidianità delle nostre giornate, nello scorrere delle nostre vite.
Durante la benedizione del Presepe, avvenuta durante l’accensione dello stesso in un appuntamento che ha riunito l’intera comunità Cannetara, Padre Alex nel contemplare l’importanza di mantenere vive le tradizioni natalizie soprattutto in una piccola comunità come la nostra, ha voluto ricordare che quest’anno ricorrono gli 800 anni dall’organizzazione della prima rievocazione storica della nascita di Gesù voluta da San Francesco d’Assisi, il quale volle celebrare la nascita del Bambino come segno della particolare predilezione divina per il Santo e per la sua scelta in favore della povertà.
Anche nelle parole di Papa Francesco, il Presepe ci invita a “sentire” ed a “toccare” la povertà che il Figlio di Dio ha scelto per sé nella sua incarnazione.
La rappresentazione presepiale celebra non delle semplici statue ma qualcosa di assolutamente diverso ed unico: un Bambino venuto al mondo portando con sé un annuncio di salvezza, un messaggio di gioia e di speranza.
In questa sua venuta al mondo, Gesù deposto in una mangiatoia, in un giaciglio di fieno e riscaldato dalle persone più povere e più umili, ci insegna che accanto a lui non ci sono posti privilegiati; noi tutti siamo chiamati a non essere semplici comparse ma protagonisti di questo Santo Natale, continuiamo a stupirci di fronte al Bambinello di Betlemme, proviamo a fermarci di fronte al Presepe e lasciamo a Lui le nostre speranze, impariamo ad amarlo ed a custodirlo dentro di noi…… .
Auguri a noi tutti con la speranza che il Santo Natale possa riaccendere il desiderio della condivisione, accorciare le distanze, ricolmare i vuoti del cuore e regalarci la pace e la serenità di cui abbiamo bisogno.