Inizia il cammino dei cercatori di Dio, inizia il cammino d’Avvento
Il nuovo anno liturgico si apre ed eccoci qui, pronti per il Natale, affaccendati, pieni di idee e progetti: gli addobbi da appendere, il presepe da allestire, gli incontri da organizzare. Tutto deve essere pronto in tempo, tutto deve essere perfetto.
Ma in tutta questa frenesia, qualcuno ha dimenticato di invitare il festeggiato. Si perché “il Natale è tale solo perché nasce Gesù”.
Ed ecco perché ci serve l’Avvento, tempo forte che ci consente di rimettere Gesù al suo posto, in cima alla lista e dentro il cuore. Quattro domeniche che servono per rallentare il ritmo, fare silenzio e preparare il cuore. E per aiutarci in questa impresa ci affidiamo a dei segni, che di domenica in domenica porteremo all’altare: una candela, un pezzo di un puzzle ed un verbo.
La candela è accesa, per ricordarci di tenere sempre acceso il cuore, proteso, affinché le cose del mondo non soffochino la fiamma della nostra fede.
Il puzzle siamo noi, pezzi singoli che si uniscono a formare qualcosa, a formare la Chiesa di Cristo.
Il verbo è la nostra bussola, strumento da utilizzare per ritrovare la via.
Ed il verbo che i nostri bambini hanno portato all’altare in questa prima domenica d’Avvento e su cui i più grandi, meditandolo, hanno preparando la preghiera dei fedeli è VEGLIARE.
Vegliare significa restare vigilanti, pronti, svegli, perché il rischio è che la tristezza, l’abitudine e la noia ci assopiscano e ci perdiamo il passaggio dello Sposo, l’arrivo di Gesù.
Ma noi ti aspettiamo Signore, Maranatha, vieni Signore, scendi, il nostro cuore ti aspetta per essere da te abitato.