Lo sguardo della fede di Maria Addolorata
Anche quest’anno, il 15 settembre, giorno in cui la Chiesa venera la Beata Vergine Maria Addolorata, i fedeli di Canneto le rendono omaggio attraverso la tradizionale processione per le vie cittadine e radunandosi intorno alla mensa del Signore con la celebrazione eucaristica; ma ancor prima le hanno reso omaggio partecipando al settenario in cui Don Sergio Trifiletti, il nostro vice parroco, ci ha fatto meditare sui suoi dolori.
Nel descrivere quello che è avvenuto ieri cercherò di imparare da Maria ed usare il suo sguardo, quello sguardo che, come ha sottolineato il nostro Don Lillo durante l’omelia, andava oltre l’apparenza, guardando la realtà dei fatti con occhi di fede e vedendo, nonostante avesse l’anima trafitta, l’amore di Dio che compiva la sua promessa di alleanza con noi.
Ecco cosa hanno visto i miei occhi ieri:
Ho visto uomini stanchi dal lavoro quotidiano che superano la loro fatica per accorrere alla chiamata di Maria e la prendono in spalla non solo per mostrare la loro fede, ma perché qualche curva più in la c’è una vecchietta a bordo strada che la aspetta, insegnandomi così che la stanchezza non dovrebbe fermarci nell’andare incontro agli altri. Ho visto una madre che pensa di avere una fede piccola, inadeguata, ma prende comunque suo figlio per mano e lo porta in processione, insegnando a lui a camminare lungo la strada di Maria e a me che anche una fede minuscola ma autentica smuove le montagne. Ho visto una donna malata che aspetta la Vergine e al suo passaggio si mette in cammino dietro di lei accompagnata dai suoi che la sorreggono, insegnandomi che non può essere la razionalità a muoverla ma solo il fuoco della fede. Ho visto un popolo imperfetto, perché lo siamo tutti, dal più piccolo dei bambini al più grande dei sacerdoti, che si mettono in cammino per dire assieme a Maria “Eccomi Signore”, prendi dalle mie mani tutto il buono che sono capace di darti e perdona le mie debolezze.
E scusate se ho visto poco, sto ancora camminando. Chiederò a Maria di aiutarmi, giorno dopo giorno, a usare gli occhi del cuore.
