Attualità

Maria… c’è posta per te.

Era l’11 febbraio 1858 e ai piedi dei Pirenei, nella grotta di Massabielle vicino al fiume Gave, una bella “signora”, vestita di bianco, appare a Bernadette Soubirous, una ragazza molto povera, cagionevole di salute, semianalfabeta. Le apparirà per 18 volte in tutto.

Grazie allo scetticismo con cui furono accolte queste apparizioni nella Lourdes dell’ottocento, sappiamo tutto di quello che avvenne, ogni singola parola, persino il colore delle vesti logore di Bernadette. E a Lourdes non ci furono miracoli, poche frasi da quella che solo alla fine si definì come “l’Immacolata Concezione”, ma tanti, tantissimi sorrisi. Sorride la bella signora, sorride quando Bernadette le tira addosso acqua benedetta per essere sicura che dietro non ci fosse lo zampino del maligno, sorride quando la giovane le chiede chi fosse, perché altrimenti nessuno le avrebbe creduto. Ed anche allo stato attuale, dopo oltre un secolo e mezzo di pellegrinaggi, le guarigioni dichiarate miracolose sono circa 70, praticamente un’inezia. Ma allora perché i malati continuano ad andare a Lourdes?

Credo che il motivo sia da ricercare nella pagina del Vangelo che oggi abbiamo proclamato. In questo passo Marco ci narra della purificazione di un lebbroso. Gesù, rompendo tutti gli schemi, tutte le convinzioni dell’epoca, tende la mano e lo tocca, ma prima ancora di guarirlo ha compassione di quest’uomo. Ha compassione di un emarginato, lasciato solo nella malattia e nello spirito. Il lebbroso non è guardato come un malato, ma come una persona. E non ci saranno bisogno di grandi discorsi: «Se vuoi, puoi purificarmi!» «Lo voglio, sii purificato!»

Bernadette disse della signora: “Mi tratta come nessuno mi ha mai trattato”. La Signora di Lourdes fece sentire questa povera ragazza accolta, rispettata, amata. Ed è così che tutti i malati dovrebbero sentirsi, perché la vera guarigione è quella dell’anima.

Oggi, nel giorno in cui facciamo memoria delle Apparizioni di Lourdes, i bambini hanno deposto delle lettere ai piedi di Maria, affidando alla sua intercessione i malati delle nostre famiglie. E con queste lettere giungevano alla Vergine anche le preghiere di noi adulti: insegnaci Maria a divenire pietre vive di quella cappella che chiedesti per Lourdes, cappella che accoglie, che ama, che abbraccia tutti facendo sentire ogni creatura unica e preziosa.

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