Non basta amare i giovani, occorre che loro si accorgano di essere amati
Recenti fatti di cronaca che hanno avuto come infelici protagonisti dei giovani delle nostre comunità hanno fatto sentire l’esigenza da parte di molti di chiedere la riapertura degli oratori. Il nostro Centro Giovanile aveva riaperto i battenti prima ancora che questi fatti venissero alla luce. Ma questo basta? Purtroppo no, perché non è sufficiente che la gioventù abbia delle mura che la proteggano dal freddo o un punto di ritrovo per creare una comunità, ma occorre che, come ci insegna Don Bosco, loro si accorgano di essere amati.
In vista della ricorrenza del 31 Gennaio, giorno in cui la chiesa ricorda San Giovanni Bosco, il centro giovanile di Canneto ha pianificato alcune attività che hanno visto la partecipazione di numerosi giovani desiderosi di incontrarsi e passare un po’ di tempo in allegria. Quello che tuttavia mi ha colpito in queste giornate è la scarsa presenza di animatori ed educatori o più semplicemente di adulti che con i ragazzi vogliano passare del tempo.
È facile parlare e proporre, molto più difficile e mettersi in gioco in prima persona. Don Bosco diceva che non basta amare i giovani, ma occorre che loro sappiano di essere amati, e perché essi lo sappiano devi essere in mezzo a loro, giocare con loro, condividere con loro quello che amano. Se non siamo con loro è tutto vano, solo la familiarità porta all’affetto e l’affetto alla confidenza e solo allora l’educatore non viene visto più come un superiore, ma come un amico o un fratello: “Il maestro visto solo in cattedra è maestro e non più, ma se va in ricreazione con i giovani, diventa come fratello. Se uno è visto solo predicare dal pulpito, si dirà che fa né più né meno che il proprio dovere; ma se dice una parola in ricreazione, è la parola di uno che ama. … Chi sa di essere amato, ama; e chi è amato ottiene tutto, specialmente dai giovani.”
Ma fortunatamente i giovani sembrano essere più saggi di noi adulti e partecipano a tutte le iniziative, talvolta numerosamente, altre meno, ma sempre con gioia e allegria. Si sono così svolti il Torneo di Calciobalilla, una giornata di cineforum ed un momento di festa e fraternità in cui i più piccoli hanno potuto giocare in allegria e conoscere un pò di più chi era Don Bosco: sacerdote, educatore, ma sopratutto grande amico dei ragazzi.