” NON E’ QUI’, E’ RISORTO “
Santa Pasqua e quel messaggio di Speranza che attraversa la storia
Al tepore di una primavera che bisbiglia tra ginestre e mandorli in fiore, i rintocchi delle festose campane annunciano la Santa Pasqua. “Non è qui, è risorto” è il messaggio che apre alla storia un nuovo capitolo tutto da scrivere per mano di uomini che, scossi dal dramma del Calvario, devastati da dubbi e paure, inquietudini e turbamenti, delusioni ed aspettative, avrebbero poi speso ogni respiro per annunciare Cristo. Essi, lontani da noi secoli, si rivelano vicini e contemporanei in tutto ciò che, ogni giorno ed ogni attimo, comporta l’essere cristiani.
Abbiamo percorso un cammino scandito da segni e silenzi, ombre e luci, “chiusura” al superfluo ed “apertura” all’essenziale, durante la Settimana Santa ci siamo ritrovati attorno alla Mensa col desiderio di tenere lontani quei sentimenti che soffocano l’anima, di “abbracciare” le nostre croci quotidiane senza eroismo, ma chiedendo al Signore di mettersi accanto e non badare a “distanze”, bensì di “toccare i cuori”, penetrare nelle nostre vite e nelle nostre case, di colmare solitudini e vuoti, dando senso e coraggio.
Nell’omelia della Domenica di Pasqua, Don Lillo Maiorana ha donato, ai fedeli presenti in chiesa, parole gioiose ricche di spunti per riflettere e, soprattutto, riprendere il cammino con consapevolezza: dietro ogni pietra rotolata via i nostri occhi sperimentano spesso la delusione di “sepolcri vuoti” ed ecco che in quei momenti la fede deve giungere in soccorso per comprendere il senso di quel “vuoto” che cela in sé una speranza che profuma di “vita eterna”. Il tempo in cui viviamo sappiamo bene quanto dolore, quante difficoltà e quanti timori abbia seminato, quanto ancora questo male invisibile continui ad offuscare il nostro cielo e con esso la fede e la speranza spesso vacillano tra macigni che gravano sulle nostre vite: massi di incomprensione, emarginazione, difficoltà di relazione, malattie, precarietà, assenze… Ma il cristiano è esortato ad alzare lo sguardo, a vedere oltre e non restare ripiegato in se stesso, a prendere in mano la propria vita e realizzare quanto Dio ha posto nel suo cuore.
Quell’annuncio che le donne diffusero tra meraviglia e timori è l’eco di un messaggio d’amore che ha attraversato senza sosta la storia e continua ad essere consegnato all’uomo di ogni tempo non come belle parole che suscitano sentimentalismo, ma esortazione ad essere dinamici, a mettersi in cammino con entusiasmo, predisposti ad un cambiamento di rotte, vedute, pensieri ed atteggiamenti, quale testimonianza vera e concreta di incontro con Cristo!
Un seme che cade e una Croce che si innalza, acqua sui piedi e spine sul capo, tempio che si squarcia ed una Chiesa che sboccia e parte per il mondo, pane che si spezza per cuori chiamati a costruire, una pietra che rotola ed il peso di una missione: Pasqua è quel passaggio dalle tenebre alla luce che non deve accecare e lasciare che ciascuno diventi ombra su sterile suolo, ma riflesso di un Amore che, tradito, calpestato e trafitto, si spezza e si lacera perché ogni “briciola” di esso sia destinato a divenire Pane di Vita Nuova.
Dal Parroco e la Redazione, affettuosi auguri di Santa Pasqua!