AttualitàCultura e territorio

San Bartolomeo del 13 Febbraio

Festa per eccellenza degli Eoliani e dei Pescatori

Correva l’anno 264 quando alla spiaggia di Portinente dell’isola di Lipari (Porto Delle Genti, oggi situata tra gli alberghi Carasco e Rocce Azzurre), approdava una cassa marmorea di misteriosa provenienza.

Tra i tanti accorsi alla spiaggia vi era anche il vescovo Agatone, che la notte prima aveva avuto una visione e che nel sogno vedeva proprio il Santo Apostolo Bartolomeo (Natanaele dei Vangeli) che lo chiama alla spiaggia per recuperare le sacre spoglie, racchiuse appunto nel sarcofago marmoreo.

E qui ancora si intrecciano storia e leggenda. Ma quello che più affascina di questo episodio è quello che viene tramandato dalla cultura popolare e cioè di come il sarcofago in marmo possa essere stato trasportato fino a riva.

La leggenda narra infatti che il vescovo Agatone, giunto appunto alla spiaggia di Portinente, vedendo che i pescatori accorsi per recuperare il sarcofago non riuscivano a far compiere un solo centimetro (tanto era pesante ovviamente il materiale di cui era composto), chiamò dieci bambini raccolti sul luogo, curiosi per la singolarità dell’evento.

Cinque per lato sollevarono il sarcofago e lo adagiarono sulla spiaggia. Il sarcofago conteneva le spoglie del Santo Bartolomeo Apostolo e Martire, quello che comunemente ogni 24 agosto sentiamo chiamare, Natanaele, nome di origine ebraica che significa «dono di Dio», mensionato nel vangelo di Giovanni 1,45-51: uno dei discepoli di Gesù.

Chiesetta San Bartolo Extra Moenia

Le spoglie furono portate in quella che oggi viene chiamata Chiesa di San Bartolo Extra Moenia, sita nel quartiere Maddalena dell’abitato di Lipari.

Della chiesa originaria si conserva solo la parte absidale, appunto chiusa a piccola cappella, mentre la parte che oggi costituisce un ampio sagrato e che viene chiamata Piazzatte San Bartolo, costituiva la navata centrale.

La distruzione risale all’assedio del Barbarossa del 1544 (Ariadeno – Khair ad-din, turco, re dei pirati).

Ai lati della chiesetta, come si vede dalla foto, ci sono appunto due lapidi che raccontano la storia del “prodigioso approdo”, in una delle quali si legge:

IL CORPO DI S. BARTOLOMEO
PRODIGIOSAMENTE APPRODATO
IL 13 FEBBRAIO 264
ALLA SPIAGGIA DEL PORTO DELLE GENTI
FU IN GIOIA TRASPORTATO
DAL VESCOVO S. AGATONE
DAL CLERO E DAL POPOLO LIPARESE
IN QUESTA SUA VICINA CHIESA
ORA PICCOLA CAPPELLA
MISERO AVANZO
DEL TEMPO E DELLE PASSATE DISGRAZIE
DI QUESTA ISOLA
E A LUI SOLENNEMENTE DEDICATA
23 AGOSTO 1950

La festa quindi, la prima dell’anno che a seguire prevede quella del 5 Marzo, 24 Agosto e 16 Novembre, fa parte di quelle ricorrenze importanti che la storia ha tramandato fino ai giorni nostri, in cui la comunità eoliana, per eventi calamitosi o per carestie, si è trovata a rivolgersi al Santo Protettore per scampare il pericolo.

In questa del 13 febbraio, oltre alla consueta processione che quest’anno purtroppo non avrà luogo a causa della pandemia da coronavirus, vi è un rituale del tutto singolare, anche questo sospeso: la Vendita dello Stendardo, un’asta in cui le famiglie dei pescotori si aggiudicano con una somma economica versata nelle casse della Cattedrale ed in particolare in quelle del Santo “lo stendardo” (U Stinnardu i San Bartulu), conservandolo dunque per l’intero anno,  a motivo di buon augurio per la pesca e per la buona salute della famiglia (o famiglie) che se lo aggiudicavano, portandolo conseguentemente poi in processione.

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